Pubblica amministrazione da riformare

In molti Stati membri l’inefficienza della pubblica amministrazione resta uno dei principali ostacoli alla competitività industriale e alla crescita economica. Per questo la Commissione europea ha fatto della riforma della pubblica amministrazione una delle sue cinque priorità in campo economico durante gli ultimi due anni, come indica l’Analisi annuale della crescita.

Efficienza in calo

Gli ultimi dati rilevati indicano che l’efficacia complessiva della pubblica amministrazione nell’Ue ha subito un lieve calo nel 2012 rispetto all’anno precedente. 13 Stati membri hanno mantenuto o migliorato la loro posizione rispetto al 2011, mentre altri 15 Stati membri hanno perso posizioni nella graduatoria. Quattro Stati membri – Italia, Grecia, Bulgaria e Romania – hanno registrato «prestazioni molto scarse».

Le disparità tra gli Stati membri vanno dai tempi e dai costi necessari per avviare un’impresa al numero di ore richieste per gli adempimenti relativi alla dichiarazione dei redditi. Per esempio:

• Deve essere possibile avviare un’impresa a costi bassi e in tempi brevi. Il Consiglio “Competitività” del maggio 2011 ha incoraggiato gli Stati membri a garantire la possibilità di avviare un’impresa in 3 giorni con un costo massimo di 100 euro. Benché siano stati compiuti progressi, tale obiettivo non è stato raggiunto. Ad esempio, in Belgio, Portogallo, Paesi Bassi e Ungheria sono necessari meno di cinque giorni per avviare un’impresa. Ma a Malta, in Polonia, in Spagna e in Austria occorrono più di 20 giorni. In media, sono ancora necessari 5,4 giorni con un costo pari a 372 euro.

• Le imprese devono far fronte a procedure amministrative e fiscali complesse che si traducono in tempi lunghi necessari per la compilazione delle dichiarazioni dei redditi. Si va da 60 ore a più di 400 ore in alcuni Paesi. Ad esempio, in Lussemburgo, Irlanda, Estonia e Finlandia servono meno di 100 ore per gli adempimenti relativi alla dichiarazione dei redditi. Tuttavia, nella Repubblica Ceca e in Bulgaria occorrono più di 400 ore. Nel complesso, l’impresa media nell’Ue è occupata per 193 ore all’anno in procedure fiscali.

• Gli appalti pubblici possono contribuire all’innovazione e a una maggiore efficienza nel settore pubblico. Ma le autorità pubbliche rimangono avverse al rischio e non dispongono delle competenze e del sostegno politico per acquistare beni e servizi innovativi. I Paesi a elevato livello di innovazione negli appalti pubblici sono la Danimarca (48% delle imprese), Cipro (45%) e Malta (40%), mentre in Ungheria soltanto il 6% delle imprese vende prodotti o servizi innovativi al settore pubblico.

Scambio di idee e di migliori pratiche

La Commissione europea intende dunque individuare le principali difficoltà incontrate dall’industria nel rapporto con le pubbliche amministrazioni e promuovere lo scambio di idee ed esperienze su come superare tali difficoltà, presentando e facendo conoscere realizzazioni concrete e migliori pratiche nelle pubbliche amministrazioni degli Stati membri. Ad esempio:

• Per sfruttare al meglio i benefici dell’e-government, la Danimarca e il Regno Unito hanno adottato misure volte a fare della modalità on line di erogazione di determinati servizi la procedura standard.

• Per incrementare la prevedibilità e la certezza del diritto, Paesi Bassi, Slovacchia, Svezia e Regno Unito hanno attuato un sistema in base al quale tutte le modifiche normative entrano in vigore in un numero limitato di date prestabilite ogni anno.

• Per ridurre il numero di nuove normative per le imprese, il governo del Regno Unito applica dal gennaio 2013 la regola “una dentro, due fuori” (one-in, two-out): per ogni nuova normativa che impone un nuovo onere quantificabile a carico delle imprese, una normativa esistente va abrogata o modificata per un risparmio pari al doppio del nuovo onere;

• Nel 2012, la Spagna ha avviato un regime di concessione “accelerata” delle licenze per i punti vendita al dettaglio. Ciò consente ad esercizi al minuto di una superficie fino a 300 m² di iniziare l’attività senza un’autorizzazione locale. Le imprese sono invece tenute semplicemente a fornire all’amministrazione una dichiarazione di conformità alla legislazione e alle prescrizioni applicabili. Ora il governo prevede di estendere tale regime agli esercizi con una superficie fino a 500 m²;

Stimolo all’innovazione nei servizi pubblici

Il 74% degli europei ritiene che l’Ue genera troppa burocrazia. Per rispondere a tale preoccupazione, la Commissione ha compiuto uno sforzo concertato negli ultimi anni per semplificare la legislazione e ridurre gli oneri normativi. Ad esempio, nella sua recente comunicazione sul Programma di controllo dell’adeguatezza della regolamentazione (Refit), la Commissione illustra in modo concreto, settore per settore, dove intende intervenire ulteriormente per semplificare o ritirare atti legislativi dell’Ue, per alleggerire l’onere che grava sulle imprese e agevolare l’applicazione. È il risultato di un’analisi dell’intero corpus normativo dell’Ue, che il Consiglio Europeo ha appoggiato chiedendo alla Commissione di contribuire con ulteriori proposte in questa direzione.

Le idee e le iniziative proposte a livello europeo potranno supportare la Commissione e gli Stati membri nell’ulteriore sviluppo di orientamenti strategici per l’ammodernamento della pubblica amministrazione e una migliore competitività industriale in tutta l’Ue, fattori che rappresentano le priorità nell’analisi annuale della crescita dell’Ue.

Per approfittare di tutte le opportunità offerte dagli appalti pubblici (19% del Pil europeo) per beni e servizi innovativi, la Commissione ha poi annunciato il concorso per il Primo premio degli appalti pubblici per l’innovazione e la nuova Piattaforma on line degli appalti per l’innovazione. L’obiettivo di questa nuova iniziativa è promuovere l’innovazione negli appalti pubblici e creare una tribuna in cui le autorità pubbliche possono scambiare idee e raccogliere orientamenti su questo tema.

Informazioni:

http://ec.europa.eu/enterprise/index_it.htm

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