Ritardi negli aiuti allo sviluppo
Secondo i dati diffusi all’inizio di aprile dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), nel 2012 l’Unione europea e i suoi 27 Stati membri erano ancora il maggior donatore a livello mondiale, fornendo oltre metà dell’aiuto pubblico allo sviluppo (Aps).
La crisi economica e gli stretti vincoli di bilancio cui deve fare fronte la maggior parte dei Paesi sviluppati hanno avuto ripercussioni negative sui livelli dell’Aps, scesi nominalmente di oltre 8 miliardi di dollari rispetto al 2011. L’Aps collettivo dell’Unione europea è sceso da 56,2 miliardi di euro nel 2011 a 55,1 miliardi nel 2012, ossia dallo 0,45% allo 0,43% del Prodotto nazionale lordo (Pnl) dell’Ue. L’Aiuto pubblico allo sviluppo totale dei soli 27 Stati membri dell’Ue è sceso da 52,8 miliardi a 50,5 miliardi di euro, ossia dallo 0,42% allo 0,39% del Pnl.
Solo quattro Stati membri (Austria, Lettonia, Lussemburgo, Polonia) hanno aumentato i livelli di aiuto pubblico allo sviluppo e sette (Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia, Lituania, Repubblica Slovacca, Slovenia, Regno Unito) li hanno mantenuti, mentre sedici Stati membri hanno diminuito il loro impegno in tal senso.
«Non stiamo facendo progressi verso il nostro obiettivo collettivo di destinare agli aiuti allo sviluppo lo 0,7% delPnl dell’Ue» ha ammesso AndrisPiebalgs, commissario europeo allo Sviluppo».
Nel febbraio 2013 il Consiglio europeo ha ribadito che per gli Stati membri è una priorità rispettare l’impegno formale assunto dall’Ue di spendere collettivamente lo 0,7% del Pnl destinandolo ad aiuto pubblico allo sviluppo entro il 2015, facendo così decisivi passi avanti verso gli obiettivi di sviluppo del millennio. Tuttavia il livello di finanziamento concordato dai capi di Stato e di governo per il periodo 2014-2020 prevede di destinare agli aiuti esterni 58,7 miliardi di euro del bilancio dell’Ue, meno dei 70 miliardi proposti dalla Commissione europea.
Il Consiglio europeo ha deciso inoltre di destinare all’11° Fondo europeo di sviluppo (Fes), nel periodo 2014-2020, 26,98 miliardi di euro contro i 30,3 miliardi proposti dalla Commissione europea. Il livello di finanziamento deciso dal Consiglio europeo, quindi, non consentirà al bilancio dell’Ue e alFes di mantenere la quota dell’impegno dello 0,7% dell’Aps. Pertanto «gli Stati membri dell’Ue dovranno aumentare sensibilmente i propri bilanci nazionali destinati allo sviluppo per rispettare i loro obiettivi individuali e quelli collettivi dell’Ue. Come dimostra la situazione attuale del Sahel o del Corno d’Africa, si ottengono più risultati investendo nello sviluppo ed eliminando alla radice le cause della povertà piuttosto che doverne arginare le conseguenze successivamente» ha osservato il commissario europeo Piebalgs.
Dal 2002, quando l’Ue ha adottato formalmente per la prima volta gli obiettivi Aps, al 2010, l’aiuto pubblico allo sviluppo dell’Ue ha avuto in generale un andamento crescente, seppure con alcune fluttuazioni. I cali del 2011 e del 2012 hanno interrotto questa tendenza e hanno segnato il ritorno dell’Aps europeo a livelli inferiori a quelli del 2008. Ciò è dovuto ai diversi livelli di donazione dei vari Stati membri.
• In totale, 11 Stati membri hanno aumentato nominalmente il loro Aps di 966 milioni di euro, mentre i cali nei restanti 16 Stati membri ammontano a 3,2 miliardi di euro. Il rapporto Aps/Pnlè aumentato in soli quattro Stati membri.
• Quattro Stati membri hanno continuato a superare la soglia dello 0,7% Aps/Pnl (Danimarca, Lussemburgo, Svezia e Paesi Bassi), con Danimarca e Svezia intenzionate a raggiungere l’1% delPnl. Lussemburgo ha raggiunto questa soglia nel 2012. Inoltre, pur rimanendo al livello del 2011 (0,56%) il Regno Unito ha confermato che nel 2013 raggiungerà l’obiettivo dello 0,7%.
• Per quanto riguarda l’Italia, il calo rispetto al 2011 è tra i più elevati (-34,7%) a causa della diminuzione degli aiuti ai rifugiati dal Nord Africa e ai minori aiuti sotto forma di alleggerimento del debito. Il governo italiano si è però impegnato ad aumentare i fondi destinati all’Aps per raggiungere, nel 2013, lo 0,15-0,16% delPnl.
Per raggiungere l’obiettivo dello 0,7% delPnl collettivo dell’Ue entro il 2015 sarebbe necessario quasi raddoppiare l’Aps nei prossimi tre anni,.
Informazioni: http://ec.europa.eu/europeaid/index_en.htm